tu dimmi che non è vero
che noi moriamo ogni giorno,
ogni giorno, ogni giorno un po’ di più,
dimmelo che non è vero,
oppure incantami il tempo
e cucimi tutti i sogni
dietro la schiena, così
che io sia gobbo di futuro,
io che tanto ti ho aspettato,
ti aspetto e ti aspetterò
per quel giorno in cui lo sguardo
sarà scambiato ma non riconosciuto,
e mi dirà tutta la vanità dell’attesa
e non si sa perché felice, io
di ritrovarmi un passato da nulla.
Un’ultima occhiata, e addio.
il domatore di sogni – Versione audio:
Non domarli i sogni, guidali, portali da te con leggerezza, guardali attraverso il caleidoscopio con tutti i colori che hai in te, che vuoi esprimere, che vuoi vedere.
Ti accontenteranno e aumenteranno ogni notte quel carico di vita che porti sulla schiena, allontanando ogni pensiero di morte.
Annamaria
Futuro di sogni…
Sogni
non più incubi
Passato
Un girotondo
Intorno oscurità
non mi schiaccia
Leggero sprazzo di luce
Ali
incanto
Suoni vani
sconosciuti
Felice di nulla…
Addio
Sento il bisogno di dirti che è molto bella.
E’ proprio così, succede ai poeti, ai combattenti contro i mulini a vento, agli uomini che attendono ora pensosi, ora felici, che mantengono lo sguardo alto.
Successe anche a Paco che, come racconta Hemingway, “morì, come si dice in Spagna, pieno di illusioni. In vita sua non aveva avuto il tempo di perderne nessuna; nemmeno il tempo di terminare, al momento della fine, un atto di contrizione”.
Giancarlo.