Mi chiedi cosa macchia
il fil di ferro e foglie
che stringemmo a mani nude.
Ancora ricordi le rose
dalle spine perdute ad una
ad una conficcate e vigili morse
nelle braccia e le tue mani ossute.
Ma eri vecchia e arresa.
Adesso sei giovane e vergine
intatta e ruvida come pietra grezza.
Ogni scultura sarebbe uno stupro,
eppure ogni mia scultura sarebbe amore.
Il tempo cavalca le rughe
ingrossate dal maschio vento d’agosto,
gementi come turgide madri
tanto da ferire i sorrisi,
le attese, le cure delle timide balie,
col che un tuono slabbra il cielo
e la notte mi dà sangue in risposta.
Dal tuono, sangue – Versione audio:
Poeta, come non poteva essere vecchia una persona arresa? Come poteva accorgersi di ferite inferte da rose e perfino dal fil di ferro, se non vecchia e arresa?
L’amore nuovo rinnova, ci rigenera e ci restituisce allo stato originario in cui aspettiamo che giunga chi ci plasmi, levigando la nostra ruvidezza.
Solo un amore forte può farlo, un amore impetuoso che annulla ogni stupro e permette di scolpire capolavori.
Quel tuono che slabbra il cielo annulla tutte le rughe, abbatte il vento impetuoso d’agosto, rafforza il sangue, la passione. Ogni notte li rinnova.
Che bell’immagine Danilo, hai scelto! Una donna bellissima e fatale come deve essere quella che ti lega. La canzone è dolce e appassionata, è il giusto ingrediente per addolcire una passione così forte.
Un grande abbraccio.
Annamaria
Sensuale. Drammatica. Esistenziale.
Aderisco ad un commento perfetto nella sintetica essenzialità. Grazie, Patrizia.
Ho molto amato, sofferto x tantissimo tempo…..una vita, ero “vecchia ed arresa” ora sono giovane e vergine”, la vita mi sorride appena iniziata… Le rughe mi parlano di sofferenze immense, trascorse, necessarie, ma FINITE… La notte non muoio più x nessuno e mi risveglio padrona di me stessa… Il percorso è stato lunghissimo, ma ora cerco e trovo motivi di gioia… L’arte x me è emozione, empatia, sia essa quadro, musica, poesia… Grazie…
“E’ vero che l’arte è unica e non poetica, pittorica o scultorea”.
CHI LO DICE? Cfr. Massimo Mori, artista intermediale e la sua poesia totale
Non si da più, oggi, poesia lineare? Non saprei. Discutiamo degli esperimenti di contaminazione tra forme espressive, volentieri, ma teniamo presente che sinestesie, ecc., sono già praticate da lungo tempo, almeno dall’Ottocento e da Mallarmé, Rimbaud and Co. Vado a comprarmi in libreria l’ultimo libro di Danilo. Di carta. Analogico. Tradizionale. “Soltanto” parole.
Toni Zimmer
E’ la vita
Ariel Paggi
Caro Danilo,
ti capisco e ti apprezzo. E’ vero che l’arte è unica e non poetica, pittorica o scultorea.
In questa poesia tu scolpisci, con le parole, immagini che si trasformano in un dipinto.
Eleganza, ricordo, sensualità disvelata
Ciao, Giancarlo