in collisione i tuoi occhi con i miei
frantumano la luce in un’orgia
di schianti di stelle fiorite
sul tuo collo come fosse di cielo
e in effetti, a morderti,
hai la stessa consistenza dell’azzurro
e così mi chiedo se a baciarti
saprai farmi volare
di quei voli precari da saltimbanco
brevi, pittorici e a rischio
che le ossa già me le scricchioli
se continui a sorridermi così.
Troppo alto il rumore delle allusioni.
Mordere il cielo m’ha messo piume
che ora mi spennerai con malizia,
a palparti l’anima morbida ora fremo
io che di te costeggio sempre l’estremo,
e lascia accucciarmi a notti alterne
sotto le lattee lanterne del tuo sterno.
L’umana mina antiuomo – Versione audio:
Stelle…
Le piume volano
Verso quelle luci
Attraenti
Affascinanti
Come in sorriso
Luminoso
Un abbraccio
Avvolgente
Come una musica
Soave
Finalmente
È minata
La
Nostra
Freddezza
Caro Danilo
Si dice… dicono… che il sesso non è amore. Come volete, ma l’amore è certamente sesso! Anche sesso, è vero. Se ne può parlare in vario modo; quello che più mi piace è nella tua poesia. “Hai la stessa consistenza dell’azzurro”, è l’amore dell’angelo, quello senza peccato, quello che vola in alto, “m’ha messo piume”, non ha più la materia della carne ma, se fosse possibile dirlo, quella dello spirito: “a palparti l’anima morbida”. L’anima appunto.
Ti saluto facendoti i miei complimenti, augurandoti une bonne année.
Giancarlo