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Un granello di sabbia mi dà mente
inceppa il calcolo forsennato
e srotola il filo della memoria
che mi sovviene amara sogghigna.
Toccami la corda del sogno
che ho, tesa tra cuore e midollo,
e ascolta un vento di guerra
la mia al mondo dei gessi
grezzi muti e sordi all’eco.
Dio e donna, tu dammi le forze
ché scalpelli, ché scalpelli,
che trovi vie dove dicono fine
che dia mani se tutto è monco
che dica è ora al tuo cospetto.
Al tuo, suo, cospetto.