la mia sorte ha un che di vero
se tu calpesti la notte in cui risiedo
assiso sulla roccia come un nano
in attesa del suo gigante buono
la cerca del due che si fa uno
termina qui, nella mano che mi stringi
sulle guance una crepa salata
e tu che v’imprimi il sigillo del male
un bacio come di Giuda al fratello destinato.
Il destinato – Versione audio: