Ulisse, un uomo che parte,
un uomo che inganna,
se torna non lo sai, ovvero
non sai se torna per te
o per il pretesto di un nuovo viaggio.
Della tua tela lui è il ragno, tu il tessuto;
un’altra preda nelle fauci di nessuno?
Difficile da dirsi, incerto
come il tastare suo nel buio
della camera degli sposi, accecati
ché senza più memoria e occhi puri
sono bozzoli di farfalle dai voli disuguali
per una fu il mare, terraferma per l’altra.
L’Alighieri, un uomo nell’esilio,
un uomo che è messaggero,
e cosa reca al ritorno, di chi la voce
che gli detta le parole mendaci?
Perché la conoscenza sa essere vile
quando il genio affonda tra le cosce,
e il figlio di Laerte ha meno virtù
del suo marinaio, padre ma non re.
Itaca è una terra di fedeltà alla terra;
questo grazie a una regina, e a un cane.
Se Itaca è un ritorno – Versione audio:
‘O how this spring of love resembleth
The uncertain glory of an April day
Which now shows all the beauty of the sun
And by and by a cloud takes all away’
[W. Shakespeare, The Two Gentlemen of Verona, 1590-1595 ca.]