Dove il vento è un mugolio di campanelli
dolce canto non stridulo mi arrota malinconie
con cui perdere tempo vorrei e parlare
di non di quel funesto avviso cui io sorrisi
aggredendo il cranio vitreo del dissennato io
il tuo venir meno, improvviso, e poi riemersa
da chissà dove ma so come camminasti
volando sopra le storie mute di un camposanto
e una voce di poeta mi chiedi per ogni croce
di questa notte di nubifragio non mi curo del pianto
ora che nella lacrima trattengo di sguardi l’incanto
d’una manciata di ore ligie ai nostri appelli
una volta scagliate non tarderanno a germogliare
dove il vento è un mugolio di campanelli.