se divario c’è tra noi, compianti
da noi stessi, da quel che fummo,
dì le iniziali incise a cuore aperto,
l’estrazione del male, che richiudendo
entrò vento e lacrime di cielo opaco,
grondato a spregio del bene, scordato
ed è strano sia così, primavera in briciole
che io ti colsi nel mese dell’annuncio, vera,
ché le briciole si fan pane, e non dileguano.
Tu sai, ad ogni corsa siamo tutti novizi
incoscienti e beati della notte perenne
solo avvertissimo che il sipario già cala, duro
e come questa notte tutti accerchi e prema
di giorno in giorno minuscoli ci renda
il fiato, le parole, le mani tese, a cadere.
L’abc di questo amore è necessario,
visto che solo nel dettato lo trascrivi
tra le righe del passato, tra i moventi
con cui perseguito la nostra idea, che sfiamma.
Quel passo a lato, ti chiesi; ancora uno.
Interni alla giostra – Versione audio: