Cosa osservi la notte quando apri la finestra?
La distanza che mi separa la vita dal nulla.
Allora fissi lo sguardo sul cono d’ombra della luna?
No, solo l’asfalto della via con cui torno a casa
ogni sera, ma così tante volte son tornato, sai,
che ho perso l’idea della partenza,
anzi il sogno che mi sarei svegliato all’alba.
Non hai forse giorno e luce? Dimmi.
Ho quella lampadina assegnata alla nascita
perché tutti quanti si sopporti l’inganno della notte,
e così dal primo vagito non ho ancora respirato.
Vuoi dirmi che l’apnea è il vuoto scongiurato?
Voglio dirti che siamo in eterna caduta ma lievi
corpi mai soddisfatti di esser tali
e poi l’ho capito, che ogni riavvio è sul fondo
l’attimo prima di non rialzare gli occhi
per fortuna l’occhio indeciso sfugge, per fortuna
e l’ultimo scrutare mi risposa a lei.
Riavvia il mondo, lei con me – Versione audio: