Nel dialogo che sta in un sogno
lotta un viavai di mani
e penso e voglio,
però non tocchi, però non vedo
e come mai allora sento?
Sento
che non hai pace, non ho voce
ma sangue a iosa, se vuoi,
di me potrai versare
laddove a stento vibra
la radice che declina.
Ti dico che non c’è morte
con parole mie ma non mie
ché d’azzurro recano il segno
e sulla fronte ne ripeto il solco.
Il colore del cielo ti si addice,
così di bianco non tremare
ché il varco è alle spalle
tu l’ombra e io il canto.
Orfeo ed Euridice – Versione audio: