e devastante è pensare
la fanciulla che miete sangue e poi
danza sui petali sparsi sul cuore
strappato al figlio venturo, muto
per sempre
lei giostra il destino e scrive
su pagine bianche miserie taciute,
lei che aveva un fiore l’ha spremuto
e ora mendica vita da lingue decrepite
trema una mano sul seno inaridito
proprio là dove sperai boati di rose
rosse sulla lingua, rosse come i sessi
snudati e dagli amplessi stremati
nella bocca cercammo ponti sospesi
che quelle lingue di odio ci rasero al suolo.