Come la costruzione
di un bambino che gioca sul serio,
lei aveva segmenti impensabili
di una forma che non le conoscevo
non potevo, d’altronde
intuire la macchinazione
ordita contro i miei fianchi,
per lo sfacelo delle mie tempie
la tua carne non è peccato
se non agli occhi della violenza
che spesso ha lingua biforcuta
e panneggi da gran signore
l’intrusione dei tuoi occhi
fra la bolgia dei mercati
è la sovversione alata
nella palude delle occhiate oblique
tu spicca il volo e abbatti le mura
di queste mie tempie lacere
così che possa infeudarmi nel tuo regno,
e scoprirmi innocente
nella nera, nella bianca terra.
Nella nera, nella bianca terra – Versione audio: