irrompi tra le mie cose
ma non sei possesso
agguanti l’ultimo passaggio
che non ha mete, non ha fermate
ma un orizzonte ogni mattina
ti avvicini ma è solo un corpo
poi indietreggi e mai sei stata così
ad un passo da me
un tuo gesto mi resta estraneo
poiché lo sai che prossimo è chi vuoi.
Invece no, io credo all’assalto
a cuore nudo
brancolando
come uno che recita certezze
dopo che un fiore ebbi sguainato
e con l’inchiostro duellai la paura
nel calore di un incendio propagato
dagli armati fianchi al costato.
Sei d’attesa un palpito senza requie
la schiuma del mare che riecheggia
un’estate
che contro ogni buio campeggia
come un faro sopra la tempesta
come la sentinella fedele alla consegna
che s’è data a me prossima
e mi ha scoperto con un abbraccio.
Sconfinando in forme di vento – Versione audio: