Corrono i cani corrono
nell’arida pianura della pelle scura
e scura è la distesa dei suoi giorni
riarsi e piegati come lembi
di carta incenerita
lembi di storie devote al vento
ché il vento è l’arrivo più atteso
come quello del treno da cui scendi
e con te il vento è più forte
e con te l’azzurro mi bagna lo sguardo;
corrono i cani corrono
nell’arida pianura della pelle scura
e scura è la sorte dell’uomo di mare
che coraggio cresce nella chiglia
del suo sogno ad occhi aperti
aperti sulla mano di lei
che lo saluta dallo scoglio,
se arrivo o partenza lo cogli dal colore
il colore della sua pelle
e da una mano che non è più preghiera.
Corrono i cani corrono – Versione audio: