Ho l’amore che mi saltella in gola
e mi dilata il collo come al rospo
in attesa della sua bella principessa:
minuta, graziosa esplosione dei sensi
s’incarnò nel pallore di bimba in fiore,
ché per fortuna m’inoltro spesso per prati
sempre in cerca di margherite da ingoiare
così da placare l’eterno dilemma se t’amo o no
mia dolce vacanza dall’affanno di darmi un nome
nitido orizzonte per il mio sguardo accartocciato
che va proprio dispiegato per non impaurirsi
al primo buio e all’opacità, peggiore se del cuore.
Dicevo quel che sei per me, e potrei non finire mai
perché sei l’ultima sorgente al mondo, l’ultima pura
e inquinata è solo a tratti la mia lingua che sorseggia
il fuoco che sai darmi in mezzo all’acqua salata
che mi ricorda all’alba il ritardo con cui salpai
e sempre con il cuore a forza nove, ma va bene così:
sai che non amo la bonaccia né i remi alzati, a mo’ di resa.
Non mi resta che sperare di rivederti al mio arrivo, sul molo
con quel po’ di allegria che si addice ai naufragi.
Ti aspetto al mio ritorno – Versione audio: